Chi sono

Mi chiamo Letizia MorattiSono nata a Milano, orgogliosamente lombarda.

E come tanti lombardi ho mezza Italia nel sangue. Mia madre Paola e mio padre Paolo, entrambi genovesi. La nonna materna Letizia metà padovana e metà cremonese, nonno Michele pugliese. Mentre Emilia, Mimmina, mia nonna paterna era lombarda e mio nonno paterno Virgilio genovese.

I ricordi più vividi sono legati alle mie due nonne. Nonna Mimina che teneva dei vivaci salotti letterari a Milano ed era amica di Eugenio Montale e Benedetto Croce e nonna Letizia che sotto le bombe faceva funzionare le fabbriche di famiglia ed era sindaco di Rivarolo del Re ed Uniti, un piccolo comune dove ho ancora casa.

Papà ha combattuto nelle formazioni partigiane con il nome di battaglia di Poletti. Venne poi catturato dalla Gestapo e imprigionato a Dachau e liberato alla fine della guerra dagli anglo-americani.
Ho avuto la grande fortuna di passare 50 anni della mia vita con mio marito Gian Marco, il grande amore della mia vita, con il quale ho condiviso tutto.

Ho due figli, Gilda e Gabriele, nati entrambi a Milano.
Con Angelo e Francesca, figli di Gian Marco e Lina Sotis, siamo un “famiglia allargata”, unitissima, con una schiera di bellissimi nipoti.

Dalla mia famiglia ho imparato che non si può stare con le mani in mano. Mi sono laureata giovanissima in diritto delle Comunità europee, quando l’Europa che oggi conosciamo era ancora un progetto. E al tempo già lavoravo.

Per il resto, ho sempre lavorato. Da qui l’emancipazione, l’indipendenza e la realizzazione personale.

Come donna oggi ho l’orgoglio di essere stata la prima donna Sindaco di Milano e la prima donna a presiedere la Rai. Sono stata Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal 2001 al 2006.

Aver portato l’Expo a Milano è una delle mie più grandi soddisfazioni perché ha significato trasformare una visione in una straordinaria occasione di rilancio per la mia comunità.

Ho sempre creduto nell’impegno per il bene comune. La parte pubblica è legata ai tanti ruoli istituzionali, l’altra, sempre del cuore ma per mia riservatezza meno nota, è legata ad aspetti che ritengo fondamentali: l’inclusione, il dialogo e la dignità.

Il mio legame con la comunità di San Patrignano è profondissimo. Così profondo che vado ogni volta che posso a trovare mio figlio Gabriele che ha scelto di vivere lì, e dove ho tanti amici e tante amiche.

Mentre lavoravo per Expo, nel 2015, ho dato vita alla Fondazione per l’Africa con la quale siamo presenti in 20 paesi nei quali abbiamo formato 40.000 imprenditori mettendoli in connessione con le imprese italiane. La Fondazione si avvale di un’alleanza con 20 università africane per formare capitale umano.

Ho una grande passione per l’arte, che ho recentemente unito al mio impegno per il sociale, attraverso il “Progetto Genesi – Arte e Diritti Umani”.

A casa mi fa compagnia da più di dieci anni Black, un dolcissimo cane trovatello, insieme a Gilda e Antenna due gatti esigenti e vivaci che non mi danno pace se provo a scrivere, leggere o lavorare.
Nel tempo libero, oltre a frequentare le amiche di sempre, mi piacciono le serie tv. E lo ammetto: sono una grande fan de “Il Trono di Spade”, ma non sono riuscita ancora ancora a vedere il prequel!

La musica ha un posto speciale fra le mie passioni. Anche qui mi piacciono le contaminazioni, non a caso la mia canzone del cuore è “Smile”, un brano senza tempo scritto da Charlie Chaplin, nella versione eseguita da Michael Jackson.

Smile… sorriso. Ed è un sorriso quello che vorrei vedere sul volto di ogni lombarda e ogni lombardo al pensiero di vivere in una regione come la nostra. Un sorriso di fiducia e serenità che mi impegno a far tornare rendendo la Lombardia un modello per qualità della vita, sanità, sicurezza, sostenibilità e occupazione. Una Lombardia a misura di donna, di anziano e di giovane.

Ed è proprio alle nuove generazioni che va il mio pensiero. È per loro che va ricostruito il futuro. È per loro che va immaginato un nuovo modello di comunità. Ed è con loro che dobbiamo immaginare la Lombardia di domani